Soffio, i mille luoghi della mente di Giacovelli
All’indomani del successo di “Il mio punto di vista”, ieri 26 luglio, Paolo Giacovelli è tornato a Noci per presentare la sua ultima fatica letteraria, “Soffio”. Opera che, edita FalVision Editore, può considerarsi a tutti gli effetti un “vademecum alla serenità”.
Il protagonista sottratto alla dimensione contestuale di un compleanno, viene relegato in una realtà mentale fittizia. Si tratta di un luogo scarno, bianco, con pochi riferimenti, perlopiù impliciti rimandi a quelle che sono le virtù essenziali che ogni uomo deve portare con sé nel suo cammino di vita. Mondato da quell’alone di consumismo che si era sedimentato sulle sue spalle, privato anche di quella tecnologia che grava sulle sue giornate, negandogli la vista di quanto di più bello esiste al mondo, l’uomo può finalmente godere a pieno della vera bellezza della vita: la natura, i gesti semplici, i rapporti sinceri. Arriva un momento nella vita di ciascuno, in cui si deve fare il punto della situazione, guardare al passato ma non in maniera nostalgica, mirare al futuro senza fretta, vivere il presente “hic et nunc” con una rinnovata consapevolezza, in quello che si è stati, in quello che si è diventati, in quello che si vuole essere.
Il tempo, concetto cardine del testo di Giacovelli, è un’illusione; la priorità è quella di viverlo senza perderne anche solo un istante. “Non mi sono mai piaciuti quei lavori che ti identificano: lui è avvocato, lui è commerciante, lui è falegname, lui è medico[…]. Preferisco fare tante cose, anche più lavori, farne tanti, ma dai quali al tempo stesso poter scappare ogni volta che voglio o che posso”. Questa citazione tratta dal testo, consente di meglio comprendere la personalità del suo autore, eclettico, versatile e sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, come testimoniano i suoi molteplici impegni nel settore della cultura, come editore e fondatore di una libreria indipendente o, ancora, come consigliere presso il comune di Locorotondo, a servizio del prossimo.
Soffio, il cui nome richiama lo spegnimento delle candeline nell’immagine iniziale del testo, vuol essere un esame di coscienza e riflessione su temi multipli complessi o semplicemente quotidiani, ma mai esaminati con piglio critico, poiché ritenuti ovvi e quasi banali. La presentazione, promossa dall’associazione de “I Presidi del Libro”, si è tenuta presso il Chiostro delle Clarisse. Ad interloquire con l’autore, la giornalista Maura Carrelli.